Le persone solitarie delle fotografie di Anton F. sono accompagnate solo da alcuni oggetti simbolici, in questo caso una sedia che viene portata all’aperto e che si staglia su un cielo dominato da nuvole bianche. La prospettiva, dal basso all’alto, lascia intravedere la presenza di una struttura architettonica, su cui la donna vestita con una lunga gonna nera sembra camminare in bilico ma con grande tranquillità.
Un’immagine vista attraverso il filtro di uno specchio d’acqua; distorta ma non ancora pienamente astratta, vicina eppure irraggiungibile quando sembra di poterla afferrare, liquida e mutevole; questa è la natura della serie Métamorphoses che racchiude nel titolo quegli scarti non solo di forma ma di percezioni che l’artista ha posto come basi della sua ricerca. L’uomo è sempre ritratto nella sua individualità e in gesti spontanei, ma non compare mai in gruppo o in relazione con altre persone. Utilizzando la tecnica Espressionista, Anton F. distorce le figure fino all’estremo. I corpi sono mastodontici, sfocati, persi in uno spazio in cui tutte le emozioni sono in mostra. La salvaguardia dell’identità, messa in crisi da una società sempre più frenetica, diventa il tema centrale della serie; la spontaneità e la freschezza delle immagini restituiscono immediatamente scorci e momenti di vita, mostrandoci ciò che siamo in grado di vedere intorno a noi e nella natura umana. Gli scatti hanno una natura pittorica e sono in relazione ad opere di artisti come Ingres, Van Gogh, Degas, Picasso, Bacon, e tutti coloro capaci di mostrarci la natura più profonda della vita.
Anton F. lascia Lille per trasferirsi a Bordeaux e poi, dal 1994, a Parigi, dove attualmente vive e lavora. Destinato a una carriera economica, terminati gli studi si avvicina alla fotografia e si specializza per farne la sua professione. Tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 espone Reflets New York 912 negli spazi parigini della Galerie Jules&Jim. A Parigi, nel 2014, la Galerie de l’Europe dedica al fotografo una retrospettiva per presentare la serie Lignes 2013/2014, di cui Les Musées Barbier-Mueller (Ginevra) possiede un dittico. La seconda personale inaugura nel 2015 ed è riservata a Métamorphoses, la serie che è stata successivamente esposta dalla Fondation d’Entreprise HiMedia. La ricerca artistica del fotografo francese, scelta anche da KML Art Foundation, è oggetto di attenzioni nazionali, europee, prevalentemente a Bruxelles, e internazionali, a New York.
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