Agrigento

  • Gianni Maffi
  • 2008
  • N. Inv. 137.15.01
  • Edizione 30 + 2 AP
  • Categorie: Paesaggio

Agrigento è una delle zone in cui si sviluppa la ricerca di Gianni Maffi per la serie Elaion. Oltre a tracciare una linea comune d’identità, queste fotografie sottolineano anche la diversità, non solo biologica e formale ma anche sociale e culturale, che caratterizza il territorio ripreso. Alle spalle degli ulivi sono infatti visibili tracce della storia di un popolo, reperti archeologici che ci permettono di ritrovare l’identità e le particolarità di una civiltà, capace, come la natura, di realizzare progetti destinati a sopravvivere nel tempo.
La pianta d’ulivo, rappresentata nella sua individualità, è il soggetto principale di una serie di scatti in bianco e nero che Gianni Maffi ha realizzato in diverse parti del Mediterraneo. La pianta d’ulivo diventa in questo modo anche il simbolo unificatore e unificante di persone e popoli diversi. Agrigento, Pont Du Gard, la Sardegna, sono solo alcune delle zone in cui si è sviluppata questa ricerca. Oltre a tracciare una linea comune d’identità, queste fotografie sottolineano anche la diversità, non solo biologica e formale ma anche sociale e culturale, che caratterizza il territorio ripreso. Alle spalle degli ulivi sono infatti visibili tracce della storia di un popolo, reperti archeologici che ci permettono di ritrovare l’identità e le particolarità di una civiltà, capace, come la natura, di realizzare progetti destinati a sopravvivere nel tempo.
Gianni Maffi studia fotografia a Milano e nel 1981 inizia a lavorare come fotografo nei settori della pubblicità e dell’editoria, collabora con la rivista Fotopratica e tiene corsi riguardanti tecnica e linguaggio della fotografia. Nel 1986 prende parte alla mostra itinerante Objetivo Italia: fotografia contemporanea italiana curata da Lanfranco Colombo, in Messico, per la galleria milanese Il Diaframma. Qualche anno più tardi, nel 1994, aderisce al progetto Archivio dello Spazio, curato da Roberta Valtorta per la Provincia di Milano. Nel corso degli anni ’90 intraprende una serie di ricerche sul paesaggio naturale e urbano distinguendosi nel solco degli autori del nuovo “paesaggio italiano”. Parallelamente, ottiene un’importante collaborazione con un’altra galleria milanese, Magenta52, dove espone collettivamente e individualmente a partire dagli anni 2000. È selezionato per due esposizioni che Jacopo Muzio cura per la Fondazione Corrente, Uno sguardo sulla città (2007) e EXPOSSIBLE? (2009). La Galleria Spaziofarini6 gli ha dedicato tre personali Paesaggi (in)naturali (2011), Vedute Alpine (2012) e Italian Memories (2015). I suoi lavori sono apparsi su consolidate riviste nazionali, tra cui Il Fotografo e Fotopratica, nel 2000 sono stati pubblicati su Quaderni di AFT- n°2 - Fotografi e fotografia oggi, una collana editoriale dell’Archivio Fotografico Toscano, e sono stati stampati in libri d’artista in edizioni limitate, MILANEXPO, LEGGERMENTE, Vedute italiane 2008-2013. Le sue fotografie fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, compresa quella del MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo - e sono state esposte nel 2013 presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Gallarate, in occasione di With a little help from my friends - Artisti per il MA*GA.