L’ibrido, assunto a condizione di esistenza del post-umano, nei lavori di Francesco Romoli, è, in primis, una questione di identità, di corpo e, inevitabilmente, di cultura. Si tratta cioè di prendere consapevolezza che ci si trova in una zona mista e mobile, in cui non può, per diverse ragioni, esserci una demarcazione tra ciò che è Sé e ciò che è altro da Sé. Non sussiste una linea di demarcazione tra l’essere umano e l’essere tecnologico, in questo caso rappresentato dai corpi le cui teste sono sostituite da vecchie radio.
Le “cartoline dal futuro”, che compongono una nota serie dell’autore pisano, risalgono e riassumono le sue esperienze e conoscenze pregresse in ambiti anche molto distanti da quello fotografico, come la passione per i computer, la net-art e l’hacking. In questa direzione l’utilizzo decisivo di Photoshop, programma di manipolazione e interpolazione delle immagini, consente la costruzione di immaginari che sono a metà strada tra la grafica e la fotografia. In questa serie il tempo si mescola e diventa liquido: passato, presente e futuro si sovrappongono, dando vita a degli ibridi uomo-macchina, in pose antiche e su fondi astratti e irreali. Convivono in questa serie oggetti di ieri e di oggi in luoghi familiari e stranianti, le atmosfere rarefatte ci rimandano a un immaginario scientifico e finzionale, i ritratti fotografici sono antichizzati e decorati con elementi che richiamano gli aspetti più critici della modernità: la dipendenza dai media e dagli apparati di controllo e comunicazione.
Francesco Romoli, dopo una laurea in informatica, si specializza in fotografia di ritratto presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Nel 2013 è tra i protagonisti di Portrait photography exhibition, una mostra collettiva allestita presso la Galleria Marangoni. Lo stesso anno riceve una menzione in occasione dei Sony World Photography Awards. L’anno successivo espone il suo lavoro a DAMprize, mostra curata da Valerio Dehò per la Galleria DAM (Milano). Nel 2014 partecipa a numerose collettive, in Italia, a Roma, Milano e Torino, e all’estero, a Liverpool, Londra, Bratislava e Thessaloniki. Lo stesso anno gli vengono dedicate le prime mostre personali: in Italia, presso multisala Gloria, Testimonianze d’arte contemporanea a cura di G.Ramsperger e a Londra, BODYFICATION (The White Elephant Studio). È anche tra i finalisti di Photissima Prize, Premio Celeste e Saatchi Motion Photography Prize. Nel 2015 partecipa a MIA Fair e a Photissima Art Prize & Festival. Parallelamente, espone nella mostra personale Tre fotografi a confronto curata da Valentina Carrera per Palazzo della Racchetta (Ferrara). Al lavoro di Francesco Romoli numerose testate di settore hanno rivolto l’attenzione dedicando interviste e pubblicazioni, tra cui Pryme Magazine (settembre 2015), Fotocult (febbraio 2015), Fotografia reflex (giugno 2014), Neura Magazine (luglio 2013).
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