Ferri di cavallo

  • Giuseppe Cocco
  • 2014
  • N. Inv. 251.15.03
  • Edizione 100 + 2 AP
  • Categorie: Still life

Nella disposizione degli oggetti per lo scatto non è un caso che i ferri di cavallo, protagonisti della fotografia al punto da darle il nome, siano rivolti verso l’alto. Si scorge l’aspirazione verso qualcosa di profondo che è insito in un’immagine densa di valori. Si legge un ritorno alle proprie radici e si comprende come questa fotografia, ordinata e quasi geometrica, sia l’inizio di un racconto ambientato in un mondo agricolo e pastorale dove tutto può essere possibile.
Molto attivo nel mondo della fotografia, Giuseppe Cocco vanta una grande esperienza sul campo. Romano d’origine,ottiene la laurea in architettura nel 1977 e si specializza poco dopo come fotografo documentarista, ispirandosi al lavoro di Folco Quilici. Il 1982 è l’anno delle sue pubblicazioni per la Cidas in qualità di Photo editor: è l’inizio della sua lunga carriera. Dopo aver lavorato per la regione Lazio come rilevatore fotografico, diventa membro dell’Ordine dei Giornalisti. L’artista non si ferma alla fotografia classica: negli anni si appassiona alla rielaborazione della materia con software specifici. La sua competenza gli permette di qualificarsi docente presso le Libere Accademie di Belle Arti di Roma e di Aleppo, nell’ambito del digitale e della storia della fotografia. Cocco conia un nuovo stile, un diverso modo di pensare la stessa arte, associando l’ acquerello allo scatto. L’immagine si tinge di colori ad acqua attraverso processi di post-produzione e permette di sconfinare nel campo della pittura. Ad oggi la lista dei riconoscimenti ottenuti è molto estesa, qui si ricordano solo i più importanti: il 1985 lo vede vincitore del premio Leader del Turismo per Viaggiare in Italia; nel 2012 ottiene il premio nazionale per l'ambiente Gianfranco Merli.