Still Flower 6

  • Umberto Armiraglio
  • 2008
  • N. Inv. 270.15.04
  • Edizione 30 + 2 AP
  • Categorie: Still life

Per la loro natura i fiori sono delicati e deperibili, destinati ad appassire e a morire nel giro di pochissimo tempo dal momento in cui vengono colti. Con questa serie, Umberto Ammiraglio si propone di raggiungere un obiettivo ambizioso quanto incredibile e riesce ad allungare, metaforicamente, la vita dei fiori che diventano oggetto delle sue fotografie rendendola virtualmente infinita. La serie Still Flowers immortala un tripudio di fiori essiccati, caratterizzati da petali dai colori tenui e dalle forme delicate. Le immagini, viste tutte insieme, ricostruiscono una collezione armoniosa, una vera e propria composizione di fiori secchi presentata ai nostri occhi suddivisa in cinque diversi scatti. Non c’è un protagonista unico, la serie è strutturata per esaltare la grazia e la bellezza di tutti i fiori presenti negli scatti, posti su un fondo neutro e fotografati da prospettive diverse. Nonostante ciò le singole immagini sono intense e potenti nella loro profonda, e apparente, fragilità.
Umberto Armiraglio si avvicina al mondo dell’arte in quanto studente di fotografia, a cui seguono anni di lavoro sempre nello stesso campo: diventa assistente di fotografia a Milano e poi proprietario di uno studio fotografico. Qui si dedica a scatti di moda, riprese still-life oltre che alla fotografia così detta fine art: uno stile libero da schemi predeterminati tanto dall’esterno quanto da noi stessi, e lontana da ogni scopo commerciale. Ma l’artista continua a lavorare per perseguire la sua passione, così supera una dura selezione e, nel ruolo di direttore artistico, entra a far parte del progetto Creative Academy di J. Walter Thompson. Decide quindi di tornare alla fotografia nella sua forma più pura: sperimenta moltissime tecniche diverse e lavora con moltissime macchine fotografiche diverse, inclusa una fase in cui si dedica alla fotografia con Polaroid. Nello stesso periodo riesce a realizzare esibizioni personali e partecipa a mostre collettive, nazionali e internazionali. La precoce scoperta della stampa in Fine Art gli permette di ottenere un ruolo di primo piano per la sede italiana di EPSON Digigraphie. Il suo nome compare, inoltre, tra i fondatori dell’AFI (Archivio Fotografico Italiano) di cui è stato direttore per otto anni; nel 2014 partecipa al Festival fotografico italiano.