Le rovine di un passato glorioso si mostrano maestose sotto il limpido cielo romano, e vengono conservate e protette dai colori seppiati dello scatto che donano loro un carattere ancora più forte. La fotografia di Ammiraglio pone in primo piano l'arco, da cui si intravedono le colonne e una striscia di cielo terso, che custodisce con la sua presenza silenziosa i tesori a cielo aperto della città.
Umberto Armiraglio si avvicina al mondo dell’arte in quanto studente di fotografia, a cui seguono anni di lavoro sempre nello stesso campo: diventa assistente di fotografia a Milano e poi proprietario di uno studio fotografico. Qui si dedica a scatti di moda, riprese still-life oltre che alla fotografia così detta fine art: uno stile libero da schemi predeterminati tanto dall’esterno quanto da noi stessi, e lontana da ogni scopo commerciale. Ma l’artista continua a lavorare per perseguire la sua passione, così supera una dura selezione e, nel ruolo di direttore artistico, entra a far parte del progetto Creative Academy di J. Walter Thompson. Decide quindi di tornare alla fotografia nella sua forma più pura: sperimenta moltissime tecniche diverse e lavora con moltissime macchine fotografiche diverse, inclusa una fase in cui si dedica alla fotografia con Polaroid. Nello stesso periodo riesce a realizzare esibizioni personali e partecipa a mostre collettive, nazionali e internazionali. La precoce scoperta della stampa in Fine Art gli permette di ottenere un ruolo di primo piano per la sede italiana di EPSON Digigraphie. Il suo nome compare, inoltre, tra i fondatori dell’AFI (Archivio Fotografico Italiano) di cui è stato direttore per otto anni; nel 2014 partecipa al Festival fotografico italiano.
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Ottobre è il mese delle novità! L’autunno ci ha portato una valanga di nuovi scatti che oggi abbiamo il piacere di presentarvi. Ricordiamo che tutte le opere sono acquistabili nei [...]