L’interesse per la natura e per il paesaggio costituiscono un aspetto fondamentale della ricerca artistica di Martin Rak, indirizzata prevalentemente verso il genere della landscape photography. L’elemento naturale viene qui colto con estrema attenzione e descritto in ogni sua sfumatura variabile e percettibile. Rak si dota di un punto di vista privilegiato, da cui è in grado di ammirare indisturbatamente la fitta coltre di nebbia e di nuvole che avvolge le cime degli alberi e che dà vita ad atmosfere dense e fumose. L’intento è quello di osservare dall’alto la tacita quiete che caratterizza questi luoghi nell’arco dell’intera giornata. Quello che emerge è una chiara volontà di immergersi e fondersi nella natura, vista come una realtà magica e ammaliante. Si vuole cogliere e catturare, tramite l’ausilio del medium fotografico, il senso di immensità e maestosità che caratterizza questi paesaggi, restituendolo tramite immagini magnetiche, dotate di uno straordinario e innato impatto visivo. Una certa importanza va anche riconosciuta all’elemento luministico, considerato da Rak un aspetto essenziale all’interno dei suoi scatti e studiato nel suo variare nel corso delle diverse ore della giornata, dall’alba al tramonto.
Incitato dalla famiglia, Martin Rak intraprende il suo percorso di artista fin da giovane, quando il nonno gli regala la prima macchina fotografica. Dopo aver completato gli studi, nel 2007, inizia a dedicarsi totalmente alla passione della fotografia, comprando la prima macchina digitale: è lo slancio della sua carriera e il momento in cui decide che questa particolare arte diventerà il suo lavoro. Infatti si appassiona alla fotografia di viaggio, che lo impegna in lunghi spostamenti attraverso i continenti. Ma non si tratta di comuni scatti paesaggistici, quanto, invece, di lunghe esposizioni in bianco e nero che gli permettono di soddisfare la sua intenzione creativa. Nitide e dall’inquadratura geometrica e precisa, le fotografie di Rak riescono a declinare paesaggio naturale e dimensione umana, acqua e cielo, e spaziano dalle spiagge del Nord Europa ai canali di Venezia. La peculiarità di Rak consiste nel legame che l’artista instaura con lo spazio che intende cristallizzare, tanto da non inquadrare mail’essere umano: l’esistenza dell’Uomo è evidente solo nelle fotografie delle città, paesaggi artificiali per antonomasia, che però appaiono disabitate e silenti.
Martin Rak ha visto presto i successi del suo impegno: nel 2012 e nel 2013 ottiene la menzione d’onore agli International Photo Awards IPA, mentre il 2014 lo vede vincitore del Prix de la Photographie Paris Px3 e terzo classificato agli International Photo Awards IPA dello stesso anno.
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