White Water

  • Lorenzo Minoli
  • 2016
  • N. Inv. 308.16.01
  • Edizione 30 + 2 AP
  • Categorie: Acqua, Movimento

I termini texture e pattern (letteralmente “tessitura” e “schema”), mutuati dal mondo della moda e del design, sono utilizzati in ambito fotografico per indicare due tecniche compositive molto affini.   In entrambi i casi il presupposto di partenza è dato dal fotografare oggetti o dettagli con cui ci confrontiamo quotidianamente, naturali o artificiali, attraverso uno sguardo molto ravvicinato, nell’intento di creare delle immagini che richiamano trame visive uniformi e ripetitive, talvolta molto simili a quelle dei tessuti. L’attenzione ai particolari più minuti e nascosti, lo studio cromatico, così come il ricorso a marcati effetti di luce e di ombra, sono elementi fondamentali di questo linguaggio espressivo poiché concorrono variamente a ricreare suggestivi giochi di superficie e raffinate sensazioni tattili. Spesso è la natura circostante a offrirsi come   primario stimolo creativo: tronchi, foglie, alberi, sassi sono alcuni dei motivi più ricorrenti in queste composizioni fotografiche. Gli scatti di Lorenzo Minoli possono collocarsi all’interno di questa ricerca artistica e si concentrano sulle possibilità di sperimentazione offerte dall’acqua. Il mare è qui protagonista in tutte le sue diverse sfumature, dalle onde schiumose e increspate alla calma quiete,   dalle trasparenze cristalline alle tinte blu più intense.
Affermato su scala internazionale, Lorenzo Minoli si appassiona alla fotografia come forma d’arte durante i suoi studi di legge e, laureato, viene assunto presso l’Istituto Geografico De Agostini come editore di libri e riviste. Negli stessi anni perfeziona il suo stile fotografico rendendolo più definito e professionale, al punto che viene notato da importanti agenzie e giornali che pubblicano i suoi scatti. Atlante, Il Mondo, Grazia e Il Libro dell’Anno riportano testi e interventi dell’artista. Non solo: le sue fotografie, che includono anche una selezione di ritratti, appaiono sul giornale La Notte e sono distribuite da varie agenzie, tra le quali ricordiamo Grazia Neri, prima agenzia fotografica italiana. Minoli, affermatosi nel campo, continua ad approfondire i suoi studi: sono gli anni dei suoi lavori più importanti, che lo spingono a viaggiare tra Chernobyl e il Portogallo. Negli anni l’artista sviluppa un forte interesse per la regia cinematografica: dopo 15 anni di lavoro documentaristico l’artista si trasferisce negli Stati Uniti, dove produce miniserie e film. In questa occasione Minoli ottiene il Primetime Emmy, oltre ad un Christopher Award e diversi ACE Award.