Let there be light

  • Mark Cooper
  • 2013
  • N. Inv. 32.14.11
  • Edizione 30 + 2 AP
  • Categorie: Astratto

In Elements of the Next Dimension Mark Cooper si discosta nuovamente dai soggetti e dai modi della rappresentazione fotografica più tradizionale per andare incontro a sperimentazioni visive inedite. Come lo stesso Cooper ha sottolineato, questa serie muove da un’esigenza ben precisa, ovvero la necessità di ritornare al tempo dell’infanzia e alle giornate passate a osservare il mondo circostante, filtrandolo con l’aiuto di un caleidoscopio; un mondo diverso, fatto di infinite geometrie e di colori vivaci, in continuo mutamento. Queste reminiscenze si materializzano concretamente, scatto dopo scatto, in modo sempre differente. Il punto di partenza comune è ancora una volta la realtà urbana circostante, colta in tutti i suoi particolari più inosservati, che viene catturata, frammentata e trasfigurata per dare vita a una nuova dimensione, la “dimensione successiva”. Sono proprio i dettagli, trascurati dai più, ma essenziali nella poetica figurativa del fotografo, a divenire il fulcro compositivo di ciascuna immagine, articolati secondo simmetrie infinite, simili a costellazioni celesti. Queste immagini sono l’espressione di un nuovo e diverso modo di indagare la realtà, senza mai dimenticare la nostra innata capacità di stupirci e di meravigliarci di tutto ciò che ci circonda.
Mark Cooper cresce e si diploma nel Regno Unito. Parallelamente all’attività di fotografo freelance con base a Londra, ha realizzato reportage all’estero, soprattutto in Medio Oriente e Africa settentrionale. Nel 1993 lascia Londra, dove ha vissuto per dodici anni, e si trasferisce in Piemonte, nella provincia di Alessandria. Nella città piemontese apre il suo studio e si specializza in fotografia aerea, che gli vale la pubblicazione su importanti volumi dedicati al patrimonio naturale del Monferrato. Dedica la propria ricerca fotografica al progetto Earthscapes - L'arte del Paesaggio, di cui hanno scritto Elisabetta Longari, docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, e Aldo Gilardi, noto storico dell’arte e fondatore della Fonoteca Nazionale Storica, e a cui Foto Spiegel, la rivista ufficiale della Sony, nel 2010 ha dedicato uno speciale di otto pagine. Con il titolo Monferrato Earthscapes il progetto è stato più volte esposto tra il 2011 e il 2014 in differenti contesti piemontesi. Nel corso degli anni, Mark Cooper approfondisce differenti ricerche artistiche, come le serie Urban Jungle e Elements of the Next Dimension, che contamina con una forte tendenza astratta. Nel 2014 partecipa con uno stand monografico alla quarta edizione di MIA – Milan Image Art Fair nella sezione ‘Proposta MIA’, viene contattato dall’Associazione Nazionale Città del Vino per realizzare una grande personale al Forum Universale delle Culture, promosso a Benevento dall’UNESCO. Nel 2015 vince il premio Davide Lajolo – Il Ramarro grazie ad uno straordinario lavoro di interpretazione e trasfigurazione artistica del territorio monferrino.