Chocolate and Cream

  • Rosetta Bonatti
  • 2015
  • N. Inv. 323.16.03
  • Edizione 100 + 2 AP
  • Categorie: Interni

La ricerca estetica di Rosetta Bonatti si caratterizza per un taglio marcatamente architettonico, che la porta ad appropriarsi delle geometrie tramite cui la modernità urbana le si offre quotidianamente: dettagli, forme piene, colori e simmetrie sono elementi fondamentali all’interno della sua riflessione artistica. Il leitmotiv di questa serie è dato da una scala spiraliforme che si dispiega fluidamente al centro di ogni scatto. Si tratta di un particolare all’apparenza ordinario ma che ha caratterizzato una parte importante della storia dell’architettura, soprattutto contemporanea. Da Le Corbusier a Frank Lloyd Wright, da Vladimir Tatlin a Giannino Castiglioni, la spirale ha rappresentato un aspetto centrale della loro poetica espressiva, elemento di grande modernità e, al tempo stesso, intriso di forti legami con il mondo antico. Pur partendo da contesti architettonici differenti, Bonatti costruisce delle immagini che si reggono su di un perfetto equilibrio, fatto di pieni e di vuoti, di tridimensionalità e di bidimensionalità, di contrasti cromatici e di giochi luministici. L’andamento elicoidale armonizza la varietà degli elementi coinvolti in ogni composizione fotografica, suggerendo un senso di leggerezza della materia e di continua ascesa dello sguardo di chi osserva.
Rosetta Bonatti conclude i suoi studi liceali a Cremona per intraprendere la precisa formazione artistica di sviluppatrice software, dettata dalla sua forte passione per la fotografia, mestieri che si incontrano nel comune interesse di armonia grafica. L’artista descrive il proprio progetto artistico come istintivo, guidato dall’occhio nella propria realizzazione: oggetto dell’istantanea sono ambienti cittadini, che profumano di cemento e di immancabile presenza umana. Rosetta Bonatti porta avanti la sua professione, ma allo stesso tempo approfondisce una personale tecnica fotografica durante i numerosi viaggi in Italia e all’estero: Lisbona, Roma, Copenaghen sono ritratte secondo geometrie e accostamenti che appaiono ben studiate, nonostante la loro caratteristica spontaneità. Lo studio profondo e l’esperienza permettono all’artista di ottenere il posto di finalista al SIPA contest del 2016, oltre che al primo premio in Vivere con lentezza, 2015. Vari scatti sono stati scelti e utilizzati da diverse case editrici straniere per copertine di romanzi e libri: tra questi Le Juge ti prend son luth, edizioni Rivages; Spanisch, edizioni Langenscheidt; a cura della fotografa anche la copertina del CD Wroclaw Baroque orchestra.