Gestural minimalism - 035 ST

  • Nicola Brindicci
  • 2003
  • N. Inv. 343.16.06
  • Edizione 30 + 2 AP
  • Categorie: Paesaggio

Gli scatti di Nicola Brindicci, appartenenti alla serie Gestural minimalism, testimoniano la centralità del dato naturale nella poetica espressiva dell’autore. Ispirandosi a suggestioni visive che spaziano dalla fase geometrica di Kandinskij, fino all’arte giapponese, egli indaga il paesaggio nelle sue componenti più sottili, osservando e selezionando arbusti, cespugli e fuscelli, immersi in un candido manto nevoso. La natura diviene depositaria di trame ordite dall’inconscio del fotografo, il quale, attraverso l’uso di pinzette, crea, come un demiurgo, delle composizioni da immortalare, riducendo l’elemento naturale ai minimi termini. Da sottolineare, in questo iter creativo, l’importanza della componente gestuale, che va rivelando la regia dell’autore non solo a livello tecnico ma anche contenutistico, nella giustapposizione delle singole parti. La ricerca artistica che porta avanti è però duplice: da un lato la costruzione dell’immagine fotografica, dall’altro la tendenza all’astrazione. L’elemento naturale diviene motore di creazione di una dimensione altra, in cui si perde il legame con il reale, andando verso una progressiva rarefazione delle forme del tempo e dello spazio. Attraverso un linguaggio ricercato ma al tempo stesso essenziale e immediato, Brindicci mostra ciò che è consueto sotto una luce diversa, utilizzando la fotografia come strumento rivelatore delle corrispondenze più inusitate della nostra immaginazione.
Fin da piccolo l’artista è affascinato dall’arte astratta e durante l’adolescenza l’attrazione diventa pratica: Brindicci riconosce nella fotografia il veicolo delle sue emozioni. Con la serie Natura coglie il paesaggio come poetica favola vegetale; segue Teatri astratti, risultato di una visione tridimensionale della fotografia che qui si ispira alla scultura. 
Di lui hanno scritto importanti critici fotografici come Mario Quadraroli, Maria Luisa Caffarelli e Rossana Bossaglia, che parlando di Nicola Brindicci afferma: “L’ampio arco di ricerca che accompagna il percorso creativo di Nicola Brindicci si caratterizza per l’uso dell’immagine fotografica che via via sempre più si trasfigura assumendo un volto pittorico. Sia che rappresenti oggetti colti negli interni sia che allunghi lo sguardo verso il paesaggio, egli passa da strutture apparentemente concrete quando non addirittura monumentali, a fluidità luminosamente sciolte”.
Dal 2004 partecipa a numerose mostre personali e collettive. Il primo anno espone a Budapest la serie Metafisica, che ritrae l’inverno ungherese, così come Simboli e Paesaggi ungheresi. Nel 2006 realizza una sua personale esibizione presso la Galleria Artelier di Milano. Il Politecnico di Milano ospita una collettiva nel 2007, cui egli prende parte. Nel 2008 partecipa alla collettiva Maestri di Brera presso il National Museum of Modern Art Liu Hai Su, Shanghai. Negli anni successivi continua a partecipare a collettive e a realizzare esposizioni personali: prende parte a una collettiva a Montecarlo e poi nel 2012 al Montreux Art Gallery presso il Salon D’Art Contemporain di Montreux.