Dancehall

  • Stefano Allari
  • 2015
  • N. Inv. 355.16.01
  • Edizione 100 + 2 AP
  • Categorie: Interni

Gli scatti della serie ritraggono stanze vuote e in rovina, luoghi abbandonati divenuti fulcro di una ricerca che documenta l’abbandono, il declino e le sue molteplici sfumature. Questi ambienti sono raccontati con rispetto e con la sensibilità di un occhio attento, costantemente in cerca della poesia tra le ceneri e le macerie di ciò che un tempo è stato magnifico e pieno di vita. I palazzi e le costruzioni immortalate negli scatti erano un tempo ampi e sfarzosi, mentre ora raccontano una storia diversa, fatta di decadenza ma non di degrado. Le prospettive sull’abbandono riprodotte dall’artista percorrono un ampio spettro nel quale ritrovare i brandelli di un vissuto di cui restano poche tracce. La luce del sole che filtra dall’esterno amplifica la suggestione, e rinvigorisce l’impressione di essere al cospetto dei resti di molte storie ormai definitivamente concluse.
Il percorso artistico di Allari ha inizio dopo la laurea in Scienze dell’Informazione presso l’Università Statale di Milano, quando comincia a interessarsi alla fotografia. Ottenuta un’educazione di impronta scientifica e tecnica, l’artista inizialmente insegna informatica e matematica, partecipando attivamente a numerose conferenze in tutto il mondo. Nello stesso periodo, però, Allari continua a coltivare numerose passioni, tra cui prevale la fotografia, che, passo dopo passo, diventa la sua nuova professione: ogni scatto veicola il suo personale modo di vedere il mondo, in quanto strumento utile per interpretare la realtà e proiettarla su un livello differente, il proprio. Si appassiona alla fotografia d’alpinismo. Realizza così serie che vengono pubblicate su libri e riviste del settore, e viene nominato nella lista 100 best photographs and photographers of Summit Post. Caratterizzate da grande precisione nell’esecuzione, le fotografie di Allari appaiono nitide e oggetto di un continuo gioco di luci e ombre. I confini tra cielo e roccia si disegnano limpidi e ben definiti. Attualmente l’artista è insegnante di fotografia, specializzato nell’analogica su grande formato ma sempre affiancata dall’uso di sistemi digitali.