Il manifesto pubblicitario ha ricoperto a partire dagli anni ’50 un ruolo importante per l’arte e il suo modo di esprimere la città. Se esempi di immagini rapite dalla strada e di grafemi simbolici li troviamo prima nella letteratura di Mallarmé e con i calligrammi di Apollinaire, è solo nella metà del XX secolo che si afferma come un movimento artistico ben definito, chiamato Nouveau Realisme, di cui, tra gli altri, fanno parte Restany, César, Raymond Hains, Mimmo Rotella, Arman. Le opere di Giovanni Villa proseguono e attualizzano questa traiettoria, in una società dove i manifesti sono diventati sempre più ammiccanti, competitivi, in lotta tra loro per grandezza, alla conquista di uno spazio d’attenzione tra una moltitudine di segni e significati. Per far questo la pubblicità da strada si è evoluta, è diventata luminosa, dinamica, interattiva. Publicity in Action, titolo della serie, riassume questo concetto indagando il dinamismo visivo presente nelle città metropolitane. Analizzando la realtà attraverso punti di vista sempre diversi, il fotografo conferisce nuova forma e sostanza ai differenti elementi pubblicitari e urbani che mostrano attraverso queste opere i loro mutamenti temporali e naturali, casuali e unici. L’azione del tempo, attraverso sovrapposizioni e contaminazioni, trasforma corpi, volti e oggetti, nati per scopi commerciali, in nuove composizioni artistiche estremamente contemporanee.