Una sensazione di passaggio, di trasformazione di stati, di divenire avvolgente e coinvolgente anima questa serie fotografica. Lentamente e inesorabilmente una sostanza liquida prende vita miscelandosi in spirali e colori alchemici. Rapito da questo processo che impedisce qualsiasi intervento, Ugo Ricciardi osserva paziente, in attesa di fotografare e rendere tangibile la magia che sta avvenendo. E come gli spiriti di Goya escono dalle tenebre, così un’immagine onirica si fa strada nella nostra ragione. Nascosti nell’inconscio soggettivo di ogni essere umano, volti e figure, angeli e demoni, vascelli e draghi emergono dalle fluttuanti e ipnotiche nubi di colore e si impongono all’Io.
Ugo Ricciardi, di origine italo-svizzera, vive e lavora a Torino. Dopo aver conseguito due Master in Fotografia di Moda presso la Kaverdash School di Milano, avvia la sua carriera di fotografo lavorando per l’agenzia di fotogiornalismo La Presse e come assistente del noto fotografo Giuseppe Pino. Negli stessi anni, tra il 1998 il 2003, è stato anche assistente presso SuperstudioIndustria di Fabrizio Ferri, dove ha collaborato con professionisti internazionali come il fotografo e musicista austriaco Andreas Bitesnich e Bruno Bisang, riconosciuto internazionalmente come uno tra i migliori fotografi di moda. Dopo la parentesi milanese, nel 2004 Ugo Ricciardi rientra a Torino e si concentra professionalmente nel campo della fotografia di moda e di pubblicità, avviando collaborazioni in tutta Italia per importanti brand nazionali tra cui Roncato, Mondadori, Keramine H, Lisap, People Milano, Les Pieces Uniques e Luk Ap. Lo stesso anno, nello spazio di Mara Granzotto, il Photoikon di Torino, espone la serie Angeli di Pietra, ripresentata anche l’anno successivo a Treviso (2005). Nel 2007 prende parte a una mostra collettiva della collezione di opere del pittore Enrico Colombotto Rosso. Tra il 2008 e il 2012 è stato docente di fotografia di ritratto presso l’associazione Ph Libero a Torino e parallelamente, ispirato dai costanti viaggi in Africa e negli Stati Uniti, avvia una produzione di progetti personali, con cui affronta principalmente i temi della caducità dell’esistenza e della trasformazione della materia. Nel 2014 partecipa all’esposizione collettiva Un Certain Regard voluta dallo stilista Walter Dang e allestita presso la Galleria San Federico di Torino.
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